domenica 11 dicembre 2016

11.12.16 SOSPESI

Siamo sospesi in questo momento, come quando viaggi molto a lungo e cambi spesso aeroporto e ad un certo punto non sai più dove sei, che ore sono, da dove arrivi e dove andare. E’ un momento, un attimo, un flash. Poi ricomponi tutto e ti senti di nuovo in ordine. Ora siamo nel pieno del flash.


Abbiamo lasciato il Mozambico dopo due anni e mezzo, un Paese che all’inizio abbiamo fatto molta fatica a capire, un popolo che ci è parso chiuso nei confronti degli espatriati, la vita di città che inizialmente ci spaventava, l’ingresso nel mondo della scuola internazionale, conflitti e insicurezza per le strade   ma anche spiagge meravigliose, colori mozzafiato e soprattutto amici, amici e ancora amici che sono diventati quasi famiglia. Soltanto alla fine ci si è rivelato tutto l’affetto raccolto negli anni, anche dalle persone che ci parevano più distanti, meno interessate a noi. Ho ancora la sensazione addosso degli abbracci , delle lacrime, dei discorsi commoventi. Noi però ci siamo ricoperti di una scorza che ci protegge, ormai non versiamo più lacrime, sappiamo che arriva un momento in cui lasciamo tutto e tutti e ricominciamo altrove.

Questa volta nel mezzo c’è una parentesi  di calore, amore, luci, colori, brodo, pacchetti...avevamo bisogno di una ricarica di famiglia e così dopo anni passiamo il Natale in Italia, il primo inverno di Guglielmo, uno dei pochi Natali con il freddo per Greg e Gere, una ricarica di energia ( e di calorie) per me.

Davanti a noi la Tanzania, non quella che abbiamo vissuto io e Matte dieci anni fa, fidanzantini di 27 anni pronti a salvare il mondo spersi in un villaggio remoto, ma ci aspetta Dar es Salaam che ci spaventa per traffico, smog, confusione e ci affascina con le opportunità della grande città soprattutto per i bimbi. E un disincanto dopo 10 anni di cooperazione internazionale che ci fa vedere tutto con nuovi filtri.  Vita di città in cinque, un’altra cosa decisamente. A dimostrare che il mondo è piccolo ritroveremo amici incontrati in altri viaggi, in altri luoghi, in altre vite... Le aspettative sono poche per il momento,  anche questo abbiamo imparato: oltre a ricoprire bene il cuore per proteggerlo , a non cercare di immaginare troppo la nuova vita, così tutto quel che viene è scoperta e si prova a vederla in positivo...insomma ancora una volta chi vivrà vedrà.


Speriamo di rimanere "sospesi" il meno possibile...e una volta smontate le valigie ( e le casse, i sacchi, le borsine, i cesti...) di sentirci di nuovo a casa.

giovedì 17 novembre 2016

17.11.16 FINALMENTE E' ARRIVATA

Quando arriva la prima in Africa è sempre, ovunque, che sia in città o in un villaggio sperduto, per chiunque, che sia un contadino o un business man, sempre, una emozione enorme.

La pioggia.

E' una sensazione fisica, una emozione che pervade corpo, mente e cuore.

Per mesi, anni, perchè l'anno scorso non è scesa, l'abbiamo attesa in un crescendo di calore, umidità, nuvole, elettricità che pervadeva l'aria...e da qualche giorno è arrivata e con le prime gocce ha dato il via alla stagione delle piogge, si spera.

E'  arrivata come una liberazione. I preparativi sono culminati in una notte di fulmini, tuoni e saette dando uno spettacolo unico e creando ancora di più  il "pizzicorino" alla pancia per l'attesa.

Il giorno dopo, lo scroscio dell'acqua ha fatto uscire i bimbi felici a giocare sotto la pioggia e Gulli ha pronunciato per la prima volta la parola "chuva" , pioggia in portoghese. L'ultima volta che aveva visto un temporale ancora non sapeva parlare...

Perfino le piante pareva sorridessero!
foto di Geremia


Stamattina ci siamo svegliati finalmente con il cielo terso, l'aria frizzantina, la luce del sole brillante, la sensazione di pulito. La gioia che solo l'acqua può dare ad una terra arida, sperando che il Paese cominci a rifiorire.

martedì 25 ottobre 2016

25.10.2016 Ancora in Mozambico pensando già alla Tanzania. Prodromi di agitazione da trasloco.

Traslocare è sempre traumatico, anche quando si trasloca da una stanza all'altra della stessa casa.

Traslocare, per la sesta volta in dieci anni, una famiglia di cinque persone da un Paese africano all'altro può essere a rischio di esaurimento nervoso.

Negli anni però ho imparato che il mantra “in qualche modo faremo, come abbiamo sempre fatto “ e “domani è un altro giorno” un po’ aiuta.

Il primo passo è la decisione, che porta con se’ tanti di quei passaggi emotivi sui quali probabilmente scriverò un libro.

Un volta appurato che si parte di nuovo, e si è coscienti della scelta fatta, ci si comincia a guardare intorno camminando per casa e iniziano i sudori freddi anche se ci sono 35 gradi. “Ma se non abbiamo comprato quasi niente in questi anni!” Ogni oggetto posato su una mensola, ogni asciugamano, ogni giocattolo viene scansionato mentalmente e inserito nelle cartelle del mio cervello : da regalare,da vendere, da mandare in Italia, da portare con noi. Poi ci sono le sotto cartelle : da regalare ad asilo, guardiani, associazioni, Tizio, Caio etc. E così prosegue la vita fino al giorno della chiusura delle valigie.

Trasporto essenziale ed ecologico-Uganda- by Matteo Capuzzo
In questo purtroppo non ci siamo affatto "africanizzati"!
Poi si comincia a pensare dentro a quanti kg deve stare tutta la vita di cinque persone, anche se la maggioranza sono personcine ma portano con se’ più kg di quanto pesi tutta la famiglia intera!
Idealmente starà tutto dentro qualche valigia e un paio di casse...idealmente. Non c’è mai stata una volta che abbia fatto i conti giusti, l’ultima settimana prima della partenza puntualmente bisogna comprare altre valigie, altre casse e riscrivere la lista da consegnare al cargo aereo almeno cinque volte. Gli ultimi giorni apro di nascosto di notte le casse e infilo cose senza che mio marito mi veda!

Mentre si comincia la selezione di ciò che è stato votato come irrinunciabile e ci seguirà anche questa volta, procedimento che meriterebbe un altro libro,  bisogna anche convincere gli amici che rimangono a comprarti le cose che vuoi lasciare ( ma che non  è che proprio le puoi regalare) tipo una lavatrice, una televisione, un’automobile... quindi ti scopri improvvisamente  una esperta di marketing “ questa lampada è quasi nuova, mai usata, te la do per soli..” oppure “ secondo me questo mobiletto fa proprio al caso tuo, lo potresti mettere...”.

Ecco ad oggi, ad un mese e mezzo dalla partenza verso la Tanzania, dopo due anni e mezzo di Mozambico siamo più o meno a questo punto: il caos più totale. Vorresti cominciare a mettere via qualcosa ma ancora ti serve, è ancora presto ma in verità già comincia a mancare poco alla partenza...il tutto condito da un bambino piccolo che appena vede uno scatolone tira fuori tutto e ci si infila dentro, uno medio che se scova una gamba rotta di un robot finita per sbaglio nella spazzatura la recupera e dice che è proprio quello che stava cercando e uno grande che non ne vuole sapere di farsi nuovi amici nel nuovo Paese...

Se a questo ci aggiungiamo una mamma che sta per finire un master, e chissà se ci riuscirà,  e deve andare in Italia una settimana a quindici giorni dalla partenza e un papà che delira dicendo che va da Beira a Dar es Salaam in Ape Cross...beh sembra quasi un film del terrore.

Nessuno mi chieda “come stai? Contenta della nuova avventura?”  ve lo dico quando comincia la nuova avventura. Adesso devo solo ripetermi “ in qualche modo faremo, come abbiamo sempre fatto...in qualche modo faremo...”  e bere tanti caffè.

Chi ci ama ci segua 
leggendoci..non in senso letterale! 

domenica 18 settembre 2016

18.09. 2016 VITA DA PIRATI E'...



La metafora della nostra vita l'abbiamo vissuta in vacanza: 

Vita da pirati è...

...mettersi in viaggio...







...avvistare terra...

...gettare le ancore..


...consultare una mappa...



...radunare la ciurma ...

...iniziare i preparativi...





















...controllare il mare...









...issare le vele ...






















... prima di  partire per una nuova avventura seguendo il sole.




Photos by Matteo Capuzzo. 
Inhaca-Mozambico-Agosto 2016




giovedì 18 agosto 2016

18.8.2016 MOZAMBICO VICINO AD UN ACCORDO?

Si vocifera che ieri 17 agosto FRELIMO ( Frente de Libertaçao de Moçambique- partito di maggioranza al potere ) e RENAMO (Resistencia Nacional Moçambique-  maggior partito di opposizione) abbiano firmato un accordo secondo il quale le sei province sulle quali l’opposizione ha rivendicato di aver vinto alle precedenti elezioni del 2014 verranno concesse e da loro governate a partire dai prossimi mesi. Questo potrebbe portare alla fine della guerriglia degli ultimi mesi e alla stabilità del Paese? Vedi qui i post sull'argomento
In un clima di totale confusione di informazioni , scambio di accuse  tra i due partiti, attacchi a automobili,  mezzi di trasporto,  centri amministrativi, ritrovameto di corpi con accuse reciproche sugli esecutori  è difficile sapere e capire dove stia la verità. Forse ci si sta avvicinando ad una svolta che potrebbe essere decisiva.

Noi speriamo che si proceda in questa direzione, in un Paese già abbastanza devastato dalla crisi finanziaria e dalla siccità che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza di molte persone.


AGGIORNAMENTO DEL 02.09.16 

purtroppo la notizia dell'accordo sulle province è stata poi smentita,  gli attacchi a veicoli e persone continua sulle strade del Mozambico, la situazione rimane confusa. Intanto i prezzi aumentano, la gente è sempre più scontenta e il Paese sempre più diviso tra Centro-Nord e Sud, dove si trova la capitale Maputo, che sembra sempre più lontana dal resto del Paese e dalla sua gente. 

mercoledì 10 agosto 2016

10.08.2016 OGNI TANTO DEVO RICORDARMELO...





" Il vero viaggio dello scoprire non consiste nel vedere paesaggi nuovi, ma nell'avere nuovi occhi"
(M.Proust) 



Giochi felici al rientro dalla giornata di pesca- Sengo-Mozambico

martedì 26 luglio 2016

26.7.2016 QUANDO TI DISSI DI SI...


Quando ti dissi di SI
8 anni fa
Non sapevo avrei detto SI

a crescere insieme per il  mondo  3 figli

 a 5 traslochi in altrettanti Paesi africani

 a vivere spesso senza  acqua e corrente elettrica 

 ad avere un asino domestico, galline, camaleonti, gechi in giro per casa

ad avere sempre le valigie aperte

a soffrire della mancanza della famiglia e degli amici

a esplorare posti dimenticati da Dio ma talmente affascinanti da rimanere indelebili

a conoscere persone, odori, sapori sempre nuovi

a dover correre per non perdere un tramonto sul mare, un cielo con una luna e una stellata uniche

a dover prendere più aerei che autobus

a dover comporre frasi in 3 lingue differenti per facilitare la comprensione in famiglia

a dover controllare che avessi i calzini  almeno dello stesso colore la mattina prima di uscire

a doverti rammendare cento volte lo stesso paio di pantaloni di stoffa tradizionale perchè portavano con se’ un bel ricordo

a cercare un pupazzo perso nel fango di un mercato di notte

ad aspettarti ansiosa ogni volta che ti allontanavi qualche giorno e sentirmi persa ogni volta che mi allontanavo qualche ora

a sentirmi regina ogni singolo giorno


ma ti dissi di SI  e oggi  ti dico ancora SI e GRAZIE, sempre. 

mercoledì 6 luglio 2016

06.07.16 EID AL FITR - LA FINE DEL RAMADAN e la curiosità candida, semplice e pulita dei bambini


Oggi si festeggia la fine del Ramadan per i musulmani in un clima mondiale difficile, pieno di paure, terrore,  buio e orrore

                                 in casa nostra si è riempito invece di freschezza, colori e curiosità.


Ci siamo trovati a dover rispondere ad alcune domande dei nostri bimbi e cercare di tenere la mente il più aperta possibile, a non influenzare il loro apprendere, non cadere nei pregiudizi che inevitabilmente abbiamo insiti in noi. Ci ha colti di sorpresa, ci ha fatto riflettere, ponderare le parole, per noi è difficile, per loro...affatto.

G:-   Mamma, perchè la mia compagna di classe in questi giorni non ha fatto merenda a scuola? Però mi ha detto che andava a bere di nascosto, che non potrebbe, io le ho detto che non l’avrei detto a nessuno.  
M: - Glielo hai chiesto?
G: - Si, mi ha detto che non può in questo periodo.Volevo chiederle più cose ma non ho avuto il coraggio.
M: - Sta facendo il Ramadan ( segue breve  e semplice spiegazione di cosa significhi il Ramadan)
G: - Anch’io voglio fare il Ramadan ma posso decidere di non mangiare solo le patatine?
       E perchè ha il velo in testa? E perchè alcune signore sono tutte vestite di nero e si vedono solo gli        occhi? Così’ nessuno può vedere se sono belle... E perchè alcuni uomini hanno quel cappellino            strano in testa? Ma gli italiani possono essere musulmani?
... ... ...
Che altre religioni ci sono ?

M: - Racconto dei cattolici, dei protestanti, dei buddisti...
G: -  E poi? Mi racconti ancora?

Mi ha sfinita....
Continua il giorno seguente e gli spieghiamo che oggi il Ramadan finisce, che sorge la luna nuova, che i musulmani festeggiano.


G:- Yeeee! Festeggiamo anche noi allora! La luna è uguale per tutti. 


lunedì 13 giugno 2016

13.6.16 STORIE DI ORDINARIA POVERTA’ N. 3


 "LA RAGAZZINA IN VACANZA "


J. ha un aspetto giovanile, un viso rotondo e sorridente. Lavora da molti anni come donna delle pulizie nell’ ufficio dove lavora Matte. Difficile indovinarne l’età e ogni tanto si scopre qualcosa di più della sua vita, una figlia, o più, addirittura una nipote.

In Mozambico, come in molti Paesi africani dove abbiamo vissuto, la famiglia è allargata nel vero senso della parola quindi quando qualcuno presenta un fratello, uno zio,  un cugino non sempre significa che lo siano in senso letterale, zii (tio/tia) sono un po’ tutti e quando si vuole identificare un fratello vero si aggiunge “ stessa mamma, stesso papà” oppure “ siamo 5 fratelli tutti della pancia di mia mamma”, che di questi tempi contestualizzato nel dibattito italiano fa un po’ sorridere...
Spesso le famiglie sono sparpagliate in diverse parti del Paese, difficilmente le famiglie numerose vivono insieme: alcuni figli studiano in altre città presso parenti, altri sono affidati alle cure dei nonni, le ragazzine a volte vengono mandate a lavorare come baby sitter o aiuto in casa presso zii e cugini.
Comunque è prassi mandare i bambini e i ragazzi durante le ferie scolastiche presso i parenti in altre città, si da un contributo per le spese a chi li ospita e loro aiutano in casa e sono una bocca in meno da sfamare per alcuni mesi per la famiglia di origine.

Così J. Ha  mandato sua figlia  di 13 anni nella capitale, Maputo, con l’autobus, un viaggio di due giorni, a passare le ferie presso degli zii. Le ha dato un po’ di soldi perchè li consegnasse alla zia per contribuire alle spese e un bel po’ di medicine da prendere tutti i giorni; madre e figlia infatti sono sieropositive e devono assumere i medicinali antiretrovirali assolutamente regolarmente.
Un giorno J. È arrivata molto agitata a chiederci un prestito urgente. Le abbiamo chiesto cosa fosse successo e ci ha spiegato che voleva far rientrare subito la ragazzina a Beira e le servivano i soldi per il biglietto dell’autobus da mandarle. La fantomatica zia in realtà pare che avesse lasciato la ragazzina a casa da sola da qualche giorno e le scorte di cibo erano finite, la madre era molto preoccupata perchè la bimba doveva mangiare bene per poter assumere i medicinali e pensare ad una ragazzina di tredici anni da sola nella capitale non era certo rassicurante. La “zia” aveva utilizzato i soldi arrivategli e poi si era fatta di nebbia senza avvisare. A meglio investigare infatti non era una zia di sangue ma un’ amica che si era resa disponibile a ospitare C. Per le ferie.

Ebbene abbiamo elargito l’equivalente di 20/25 euro per farla rientrare il giorno successivo. Per noi una cifra irrisoria, per J. La sicurezza di sua figlia. Avrebbe dovuto aspettare lo stipendio successivo per poterle comprare il biglietto di ritorno.

C. è arrivata a casa, abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo e pensato una volta in più a quanto sia relativo il valore dei soldi.

mercoledì 8 giugno 2016

8.6.16 LA GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI




" Questo Pianeta non ci è stato regalato dai nostri progenitori: esso ci è stato prestato per i nostri figli"


(proverbio Masai)


Guardando i delfini-Isola di Bazaruto-Mozambico

Sabbia e Mare-Isola di Bazaruto-Mozambico





E' con questa frase che  oggi dalla costa dell'Oceano Indiano ...










... ricordiamo la Giornata mondiale degli oceani.

martedì 10 maggio 2016

10.5.16 STORIE DI ORDINARIA POVERTA' N. 2

"IL SALDATORE"

Il saldatore viene ad aggiustare il cancello, lavora, si sporca, finisce il lavoro.
Prima di andarsene mentre sistema i suoi attrezzi mi chiede del sapone o del detersivo per lavarsi le mani.
Vado in casa a cercare e trovo una di quelle piccole saponette rotonde incartate che trovi negli hotel, le tengo sempre per i viaggi. Gliela consegno, un pacchettino dalla forma circolare incartato in una carta color madreperla.
Il Signor N.  mi chiede stupito -  “cos’è?”
 gli rispondo stupita – “il sapone che mi ha chiesto”
va a lavarsi le mani, torna e prima di salutarmi mi chiede
-“ posso tenerlo? ” .

Probabilmente quella minuscola saponetta quella sera ha fatto felice una moglie e dei bambini, mentre facevo la doccia ai miei di bambini lasciando cadere mezzo flacone di bagnoschiuma... 

mercoledì 13 aprile 2016

13.4.2016 DAL MOZAMBICO ALL' ITALIA quando le vacanze ti aprono gli occhi


Quando torni da dove sei venuto ti sembra sempre una rinascita, vedi tutto con occhi nuovi. Soprattutto se torni a primavera.

Le cose che abbiamo riapprezzato volando dal Mozambico all’ Italia per le vacanze:

Le piazze dove poter passeggiare e l’asfalto di solito noi al massimo passeggiamo sulla sabbia o tra le buche della strada davanti a casa per andare a comprare il pane

Le piste ciclabili e poter andare in bicicletta senza dover usare le marce della mountain bike per affrontare gli sterrati e rischiare di finire in una buca piena di pattume

La neve, l’erba e le margherite la nostra concezione di natura è spiaggia, oceano, palme (non che sia brutta, solo diversa!)

Ci sono più bar che persone e dunque non è necessario che abbia sempre in borsa un kit di sopravvivenza con acqua e viveri, in Italia ovunque ti puoi fermare e comprare quel che ti serve!

La scelta dei prodotti dall’abbigliamento al cibo, dal centro commerciale al negozio di quartiere puoi scegliere in base al prezzo, alla qualità tra centinaia di prodotti! A Beira se cerchi qualcosa e fortunamente la trovi devi essere felice e aprire il portafoglio a prescindere perchè sicuramente la settimana  successiva non la troverai più! ( a volte addirittura vale per gli yogurt o l’acqua nelle confezioni da 20 lt)

L’edicola....la nuova amica,  una scoperta stupefacente per i miei figli che convincono i nonni a comprare il giornale anche 3 volte al giorno pur di incastrarli a comprare giornalini, giornaletti, figurine e relativi numerosi premietti!

Le librerie, le biblioteche, il cinema a Beira le prime due sono molto rare e il cinema non esiste, la parte culturale di famiglia di solito viene affrontata attraverso libri importati ( probabilmente siamo la biblioteca più fornita del Mozambico!) , dvd di documentari e qualche amico con il proiettore, un lenzuolo e un giardino.

Sono tutti bianchi e parlano tutti italiano o come dice Geremia “ perchè qua sono tutti uguali? ( e io aggiungerei –pallidi-) In Mozambico ci sono cinesi, mozambicani, italiani ( e intende caucasici)....”
ancora non affronta il tema immigrazione o forse non se ne è accorto? Comunque interessante...


Il capitolo cibo è a parte, lo dimostrano i buchi della mia cintura!

mercoledì 2 marzo 2016

02.03.16 BACINELLE E BACCHE, due modi di affrontare le calamità naturali degli ultimi mesi in Mozambico

Da mesi eravamo in attesa della stagione delle piogge che stava tardando, da mesi c'era secca in quasi tutto il Mozambico: il bestiame comincia a morire, il terreno sembra pietra, un calore, un'arsura insopportabile, polvere e luce, una luce che acceca, che costringe a correre in casa e  tirare le tende per dare sollievo agli occhi. Da domenica è arrivata la pioggia, una pioggia torrenziale, sembra che le nuvole in tre giorni stiano scaricando tutto ciò che hanno accumulato per mesi.Continua inesorabile giorno e notte.

Peccato che pare si stia scaricando solo su Beira e che ne sia venuta giù un po' troppa tutta inuna volta: interi quartieri sono letteralmente allagati e quasi isolati, il canale che passa in mezzo alla città sta per diventare un tutt'uno con la strada, le fognature e il sistema di drenaggio è inutile dire che non funzionano, percorrere le strade, anche quelle asfaltate è diventato difficile e pericoloso, le conseguenze igienico sanitarie sono ovvie e spaventose; la gente dalla gioia sta passando alla preoccupazione. 

Come per molte cose qui,  non c'è una via di mezzo.

Mentre la  gente di Beira tira l'acqua a secchiate fuori di casa, si fa il bagno nelle pozzanghere diventati laghi e utilizza tutte le bacinelle disponibili, nella vicina provincia di Manica a causa della secca prolungata la gente ha cominciato a cibarsi di frutti selvatici. La siccità degli ultimi mesi ha distrutto molte piantagioni e i prezzi sono saliti alle stelle con la conseguenza che parte della popolazione si è ritrovata senza possibilità di cibarsi adeguatamente.

Mentre il dibattito politico continua sul fronte sicurezza e su quello ambientale, i prezzi salgono e la malnutrizione anche.



giovedì 25 febbraio 2016

25.02.2016 ORECCHIE APERTE SULLA SITUAZIONE POLITICA IN MOZAMBICO


La situazione politica mozambicana è sempre più incandescente, di giorno in giorno.
(vedi i post precedenti relativi all'argomento)

Ogni giorno i militari governativi (FRELIMO) e l'opposizione ( RENAMO ) sferrano e ricevono attacchi. Due delle principali strade del Paese sono ora percorribili per alcune centinaia di chilometri soltanto in convoglio militare ma in questi giorni anche le auto civili sono state attaccate in agguati armati. Ieri si è riunito il consiglio nazionale di difesa e sicurezza per preparare le condizioni per un incontro tra il Presidente della Repubblica Felipe Nyusi e il leader della Renamo Dhklama ma non si sa  quali misure di sicurezza verranno attuate. Le notizie che leggiamo su internet, nelle condivisioni facebook, sui media : ogni giorno un attacco sferrato dall'opposizione lungo qualche strada del Paese, i militari governativi accusati di violenze al nord e i profughi verso il Malawi aumentano,  ci sono state richieste di intervento internazionale ma pare non si muova nulla. 
Federica Mogherini, alto rappresentante dell Unione Europea per gli affari internazionali e la politica di sicurezza  è in Mozambico in questi giorni ma i discorsi sembrano abbastanza generici, o almeno è ciò che dimostrano le informazioni ufficiali.( approfondisci  qui e  qui notizie in portoghese degli incontri)
Intanto fa sorridere che il Presidente della Repubblica difende l'imparzialità dei mezzi di comunicazione sulle informazioni riguardo agli avvenimenti di questi giorni...

Questo è quello che sanno tutti (o solo chi vuole sapere)  attraverso i mille media che si hanno a disposizione. 
 Noi, in più, abbiamo le orecchie.

Tra espatriati si parla con preoccupazione e si tenta di scambiarsi più informazioni possibili ma sono sempre le stesse, i mozambicani che conosco sussurrano e ricordano i momenti che hanno passato quando c'era la guerra, non si espongono politicamente. Però se si chiacchiera in giro qualcuno dice che un vicino che lavora al porto ha visto arrivare navi piene di armi, che ci si prepara alla " confusione" che avverrà a marzo perchè Dhaklama ha annunciato che si riprenderà le province che gli spettano.

Intanto internet funziona piuttosto male, l'energia elettrica continua a saltare e Beira, quasi noncurante, si prepara per il week end del carnevale cittadino che comincerà questo venerdì...forse per non pensare, forse per esorcizzare la paura, forse perchè nessuno vuole credere che si sta tornando alla guerra. 

venerdì 19 febbraio 2016

19.02.2016 L' ARTE DI ARRANGIARSI






...Quando si ha poco ci si deve ingegnare...e qua in qualche modo si fa "funzionare" quasi tutto

lunedì 15 febbraio 2016

15.02.16 STORIE DI ORDINARIA POVERTA' N.1





“IL PESCATORE”
C’era una volta un pescatore...              
Veniva spesso a casa nostra per venderci il pesce. Magro, emaciato.  Qualche volta accompagnato dalla moglie, che portava la bacinella carica di pesce sulla testa. Abbiamo cominciato a prendere sempre il pesce da lui per poterlo aiutare, chili e chili di pesce,  non sempre eccellente e piuttosto caro ma aspettavamo che venisse lui e non compravamo da altri.  Con il passare del tempo ha cominciato ad essere insistente, a venire molto spesso e anche senza pesce. A volte un po’ stanchi delle  richieste facevamo finta di non esserci e non andavamo al cancello. A volte  cedevamo.  Abbiamo poi capito che non era lui che andava a pescare, ma comprava il pesce sulla spiaggia dai pescatori che rientravano e poi veniva a vendercelo a casa, nelle condizioni fisiche in cui era non avrebbe potuto andare a pescare con la canoa a remi in mezzo all'oceano.

il ricordo di Matteo
..."Ho conosciuto il sr. Aissubu (penso si scriva cosi). Un giorno il sr. Aissubu si è presentato a casa nostra per venderci del pesce fresco ,o quasi, la contrattazione sul prezzo fu lunga ma alla fine io mi finsi  soddisfatto e lui vinse. Il sr. Aissubu non mi fu simpatico dal primo momento ma diventò il nostro fornitore di pesce fresco,o quasi,  di fiducia. Questo rapporto  di fornitore porta a porta - cliente andò avanti per circa un anno. Iniziò non ricordo bene quando ma era sabato io volevo uscire con la famiglia e invece mi incastro in quella assurda negoziazione di prezzo. La nostra relazione sarebbe continuata così x tutta la vita. La sua..." 

Qualche mese fa è arrivato in pessime condizioni e abbiamo intuito che era sieropositivo così Matteo lo ha fatto visitare dai medici CUAMM- Medici con l'Africa che hanno confermato la nostra ipotesi e inserito nel programma di trattamento in un centro di salute sostenuto dal CUAMM  vicino a casa sua. Gli abbiamo comprato i farmaci e continuato a comprare il pesce, non sempre. Io ero quella  più “dura” , tentavo di trattare sul prezzo e quando avevo il freezer colmo non ne compravo, allora si accontentava di chiedermi  i soldi per i mezzi per tornare a casa. 



La settimana scorsa è venuta la moglie, sola, a chiedermi di aiutarli per poter pagare il curandeiro ( il guaritore tradizionale) perchè l’uomo stava molto male, la famiglia voleva tentare la medicina tradizionale perchè non guariva.Qualche giorno dopo, una sera, si è presentato lui, non si reggeva in piedi, aveva una pancia enorme. Chiedeva aiuto e  voleva tornare a casa.  Matteo lo ha accompagnato in ospedale. Abbiamo così scoperto per la prima volta il suo nome, fino a quel momento per noi era “il pescatore”; si è svelato che ormai aveva l’AIDS conclamato, che la moglie era una compagna, anche lei sieropositiva, e che avevano insieme un figlio di tre anni.  Si scopre che era  già fuggito dall'ospedale tre volte e non voleva seguire il trattamento antiretrovirale. Nei giorni successivi, di degenza, Matteo ha conosciuto le altre due figlie e un po’ alla volta abbiamo scoperto  parte della  storia di questa famiglia: la madre morta venti anni fa, lui ha cresciuto le figlie:  una è incinta, senza lavoro, l’altra ha un bimbo di un anno e il marito è barbiere. Vivono  vicini e il padre chiedeva aiuto a loro ma anche le ragazze vivono a malapena con quello che hanno. E ora chiedono aiuto a noi,   ho mandato una papaia, Matteo ha pagato le spese dell’ospedale ed  è andato tutti i giorni a far visita al malato che gli telefonava continuamente per dirgli di andare lì.

"...Negli ultimi due mesi lui verrà ricoverato in ospedale  4 volte dal quale scappera' sempre. 5 giorni fa si presenta davanti casa con la sua amica ed un bimbo di 3 anni. Aissubu non si regge in piedi lo accompagno in ospedale al pronto soccorso e viene ricoverato. In questi giorni ho la possibilità  di conoscere le figlie di Aissubu e scopro che la moglie è morta nel 92 e ha cresciuto le due due figlie da solo. Ha poi incontrato una compagna con la quale ha fatto un figlio che ora ha 3 anni. Anche lei è sieropositiva.  Una delle figlie è in attesa di un bimbo l'altra invece ha un figlio di un anno e non ha lavoro. Il sr. Aissubu è nonno ma avrà si e no la mia età, 37 anni..." 



Sabato sera Matte era stanco ma aveva promesso che sarebbe passato a trovarlo, ci è andato. Ieri mattina, domenica 14 febbraio, il pescatore si è spento.

"...Non c'era nulla da fare ora, ma prima forse si."


Ora ci chiediamo cosa avremmo potuto fare di più, ci arrovelliamo pensando che forse voleva andare a casa sua a finire i suoi giorni invece lo abbiamo portato in ospedale, che quelle  volte che non lo abbiamo aiutato avremmo dovuto dargli più ascolto...ora daremo un contributo per il funerale, non possiamo più fare altro.


Una storia di una famiglia come tante, tantissime che sopravvivono tra malattia e fame proprio accanto a noi , a volte incrociano la nostra strada, molte volte non ci accorgiamo di nulla e continuiamo la nostra bella vita passando accanto alla disperazione.





giovedì 11 febbraio 2016

11.02.2016 LE APPARENZE INGANNANO...IL CLIMA POLITICO MOZAMBICANO SI STA SCALDANDO




Qualche settimana fa il numero due del partito di opposizione RENAMO è stato assaltato in pieno giorno in piena città qui a  Beira, dalle forze governative. Hanno sparato alla sua auto uccidendo una guardia del corpo e ferendo il politico.

Il leader della RENAMO, Alfonso Dhaklhama, rimane nascosto nelle campagne, avendo subito 3 attentati negli ultimi mesi,  e continua a minacciare ripercussioni  accusando il governo di brogli nelle precedenti elezioni e non avendo riconosciute posizioni di gestione in alcune delle province.  Il governo guidato dalla FRELIMO, per sua parte, continua a dire di cercare un dialogo che non viene accettato.

 Nel frattempo ai confini con il Malawi la gente scappa a causa di scontri tra forze governative e opposizione e si stanno allestendo campi profughi visto l’aumento del numero di rifugiati nel Paese confinante.

 per approfondire : link info unhcr, articolo africa express

Chi abita fuori città ci ha riferito di aver visto molti camion dell’esercito pieni di militari entrare nella foresta, verso l’interno, e uscire vuoti.

I dialoghi con i Paesi confinanti si stanno facendo più assidui: oggi il ministro degli esteri mozambicano è in viaggio per il Malawi, ieri la ministra Sudafricana  era in visita a Maputo per discutere anche dell’eventuale mediazione in quella che sembra una situazione che si sta prospettando delicata. Le informazioni  sugli argomenti trattati, però, sono sempre molto vaghe.

Nessuno vuole ritornare ad una guerra civile (1977- 1992) che ha distrutto un Paese ma è evidente che il clima si sta scaldando e le informazioni a riguardo sono celate.


Nella nostra vita quotidiana non è cambiato nulla e pare che sia tutto tranquillo ma parlando con le persone e mettendo insieme i fatti ci si accorge della tensione latente, o forse neanche troppo latente, ma nascosta ai nostri occhi e alle nostre orecchie.

per approfondire clicca qui (notizie in inglese) e qui

lunedì 8 febbraio 2016

08.02.2016 DI PALME E DI COCCHI




La raccolta del cocco.  Inizia quando ti accorgi che la palma nel giardino è piena, troppo piena di frutti. E te ne accorgi perchè al mattino presto, molto presto, senti un rumore sordo, un “TOC” inconfondibile e speri che il guardiano notturno fosse in un altro punto della casa e che la macchina ancora una volta miracolosamente sia salva. Al terzo mattino di seguito alzi lo sguardo sopra la tua testa prima di uscire di casa e decidi che comincia ad essere pericoloso e ti organizzi per la raccolta del cocco. 



Uno dei guardiani che lavora per il CUAMM qua a Beira prima era il raccoglitore di cocchi del proprio villaggio. Un mestiere di tutto rispetto e molto molto richiesto. Ora comincia ad avere una certa età  ma l’agilità e il coraggio pare non gli manchino. E’ lui che chiamiamo per l’operazione “salva una famiglia dalla caduta dei cocchi”. Si chiama Guilherme, come il nostro piccolino, e così la faccenda è ancora più simpatica. 


Operazione uno : salire in cima alla palma a mani nude.



Operazione due:osservare esterefatti nonostante gli occhi ancora cisposi di sonno perchè è molto presto.




Operazione tre:correre a nascondersi perchè cominciano a essere lanciati cocchi da 10 mt di altezza per tutta l’ampiezza del giardino.




Operazione quattro:  dividerli tra “ cocco” e “lanho”.Il cocco è quello maturo, buono per cucinare, fare sughi e condire riso. Il lanho è quello fresco, del quale si beve l’acqua, direttamente dal frutto. Si riconoscono dalla quantità di acqua che c'è dentro. Si porge il cocco vicino all'orecchio, si scuote e si decide di che categoria fa parte.



Durante quasi tutto l’anno per la strada si incontrano ragazzi che all’angolo dei marciapiedi con un mucchietto di cocchi, un coltello per tagliare la parte superiore e un sacchetto di cannucce, vendono cocco fresco da bere. Si fermano le macchine, i pedoni, la gente dagli autobus. Invece che una bottiglietta d’acqua o un succo di frutta per sconfiggere il caldo ti bevi un bel cocco. Anche noi lo facciamo spesso, i bimbi lo adorano. Ma quando è quello di casa...ha tutto un altro gusto! 







Operazione cinque: godersela!





mercoledì 27 gennaio 2016

BENVENUTI!




Benvenuti nelmappamondo!

Questo sarà un luogo virtuale dove raccontare di Africa, di famiglia, di viaggi, di cooperazione, di solidarietà, di vita...nel mondo.
Io,Chiara, autrice di questo blog, e tutta la mia famiglia ti diamo il benvenuto e speriamo continui a seguirci che tu sia adulto o bambino, che tu viaggi oppure no, che tu conosca l'Africa oppure no...

buon proseguimento