mercoledì 6 maggio 2015

06.05.2015 POLITICHE DI BUON VICINATO

Nella notte abbiamo sentito confusione nella strada: voci concitate, battere al portone, persone, forse qualche auto. Al mattino presto c'era un'auto della polizia davanti a casa nostra e diverse auto parcheggiate in strada ( fatto piuttosto insolito nelle prime ore del mattino). Dunque capiamo che c'è del movimento, che è successo qualcosa nella casa di fronte ma non sappiamo chi ci abiti. Nel corso della mattinata scopro che hanno trovato un ragazzo morto in casa sua. Mi dicono che devo andare dai parenti. Ma io non conoscevo nè lui, nè la famiglia, vengo infatti a sapere che veniva a Beira soltanto nei fine settimana perchè lavorava in un'altra città, quindi è molto probabile che non l'abbia nemmeno mai visto. La signora che mi aiuta in casa mi guarda smarrita senza capire: "ma tu DEVI andare dai parenti, sei una vicina".Per lei non ha senso la mia giustificazione che non lo conoscevo. Mi faccio spiegare come funziona di solito, cosa devo fare. Per tutta la giornata, e anche per i giorni a seguire il portone sulla strada rimarrà aperto, vengono sistemate delle sedie nel cortile, a volte messo un piatto per le offerte all'ingresso, e chiunque può ( o deve) andare a sedersi su una delle sedie, aspettare che venga un parente o ci siano altri conoscenti e conversare su come è avvenuta la morte, chi era, cosa faceva,se aveva famiglia etc.e così anche io ho fatto, accompagnata dalla mia mentore. Mi è parso strano, all'inizio un po' imbarazzante perchè mi sembrava assurdo andare in casa di gente sconosciuta e intromettermi in un momento delicato poi ho capito, apprezzato e pensato che in effetti fosse la cosa più naturale del mondo.L'unica cosa che alla fine è apparsa strana in tutta la vicenda era che non conoscessi il mio vicino!