martedì 30 dicembre 2014

29.12.14 AVVENTURE E DISAVVENTURE IN QUESTA FINE D’ANNO

Tante settimane di assenza dal blog per tanti motivi ma eccoci ancora qua.

In una situazione politica ancora poco chiara ma senza scossoni pericolosi, almeno nel nostro quotidiano.

Siamo rimasti senza computer per qualche tempo, ci sono stati rubati, sembrava durante un assalto in pieno giorno in casa, ma con un’ accurata ricerca nel mercato nero grazie all’aiuto di amici e colleghi e con una serie di azioni degne di un film di spionaggio i nostri due computer sono stati recuperati e la signora che lavorava in casa nostra licenziata…

I bimbi hanno finito l’anno scolastico alla scuola internazionale: con grandi risultati sono entrambi passati all’anno successivo che comincerà a gennaio e intanto migliorano l’apprendimento più del portoghese , che esercitano quotidianamente con la gente, che dell’inglese che parlano solo a scuola. Si godono le loro vacanze scolastiche coccolati dai nonni paterni che sono arrivati coraggiosamente anche quest’anno anche quaggiù per festeggiare con noi le feste.
Vacanze impregnate di sudore a causa del caldo tropicale che ci attanaglia dalle cinque del mattino fino a tarda sera e che è peggiorato dall’assenza di acqua corrente.

Per settimane siamo rimasti senza acqua corrente, in tutta la città rubinetti chiusi oppure la società dell’acqua la distribuiva a zone, a ore. Per la nostra famiglia e per i consumi a cui siamo abituati non era mai sufficiente e così ci siamo arrangiati andando a riempire secchi e taniche all’ufficio del cuamm dove il tank che raccoglie l’acqua è più capiente e abbiamo centellinato l’acqua per lavarci, lavare i piatti e lavare i panni. I bimbi sapevano di dover raccogliere ogni goccia mentre si lavavano le mani in una bacinella perché poi sarebbe servita per tirare l’acqua del water o per lavare i pavimenti; il bagnetto nella vaschetta si faceva in più di uno, l’acqua della pasta o delle patate riutilizzata per lavare i piatti e così via. Faticoso, molto faticoso soprattutto per i poveri nonni già provati dal clima. Dura prova che ci ha ha fatto riflettere molto e apprezzzare come miglior regalo di Natale mai ricevuto una bella doccia con shampo e balsamo sotto l’acqua corrente ( anche se marroncina). Raccogliamo l’acqua che esce dai condizionatori per riempire i secchi, secchi da venti litri che sembrano non bastare mai, mentre vado a raccogliere l’ennesimo per svuotarlo nel tank mi chiedo quanti litri al giorno consumiamo, tanti, troppi. Potremmo risparmiarne? Si. Quando provi a rimanere senza acqua capisci perché tanti bimbi lungo la strada giocano e si tuffano nelle pozzanghere, perché sui minibus che attraversano la città l’odore di sudore è perenne, chi può permettersi di farsi due o tre docce al giorno come noi anche se fa così caldo? Capisci tutti quei secchi e bacinelle in ogni angolo quando piove a raccolgiere ogni goccia . Si può fare educazione sanitaria nei progetti di cooperazione per insegnare l’importanza di lavarsi le mani, dell’igiene minima, del non utilizzare acqua di pozzanghere o stagnante, dell’utilizzo delle latrine etc. ma capirò la prossima volta che parlerò di questi argomenti gli occhi della gente che l’acqua non ce l’ha e mi guarda come per dire “facile per te che apri il rubinetto “. Cercherò di ricordarmi il senso di frustrazione nel non poter aver accesso facile all’oro blu.
Negli ultimi giorni pare che la situazione si sia sbloccata e siamo sempre riusciti a lavarci sotto la doccia e ho fatto anche qualche lavatrice, speriamo continui e speriamo però di mantenerci sempre all’erta e aver imparato a come risparmiare acqua. Ecco uno dei buoni propositi per il 2015!

lunedì 3 novembre 2014

03.11.2014 IN ATTESA DELLE REAZIONI LA VITA CONTINUA

I mozambicani hanno votato, ma solo il 48%, un’affluenza davvero scarsa. A distanza di quindici giorni dalle elezioni, come dice la legge, sono stati annunciati i risultati ufficiali, in un clima di attesa e di timore che potessero esplodere rappresaglie da un momento all’altro. Quasi tutti i negozi, le aziende e gli uffici il 30 ottobre, un giovedì, hanno chiuso all’ora di pranzo, la città era deserta e insolitamente silenziosa, alle 15 hanno annunciato i risultati uffciali. Come ci si aspettava alle presidenziali ha vinto il candidato del partito già al potere (FRELIMO) ma l’opposizione ha deciso di impugnare legalmente gli esiti delle elezioni, accusando di brogli, non trasparenza e violenze. Soprattutto pare ci siano stati dei dati manomessi neIle rappresentanze dell’ assemblea nazionale e provinciali. Ora siamo di nuovo in attesa, questa volta di sapere cosa dirà il Tribunale e come reagirà l’opposizione. Siamo in un regime di cessate ostilità dal settembre scorso e tutti ripetono che da nessuna parte si vuole tornare alla guerra, alle violenze come gli anni passati, che non conviene a nessuno, a noi pare ovvio, forse non lo era.
Comunque per ora la nostra vita continua senza grossi cambiamenti: Mr. Greg concentrato sullo studio, prossimo ad affrontare gli esami di fine anno la settimana prossima ( la scuola inglese va da gennaio a novembre); Geremia geloso del piccolo e in perenne capriccio ma sta imparando a nuotare con grande soddisfazione sua e di tutti noi; Guglielmo inizia a prendere le prime botte in testa a causa di scontri ravvicinati con tavolini e sedie e pratica l’autosvezzamento con polenta e fagioli, manioca e cocco, pesce grigliato…e infine noi: Matte a far quadrare i conti dei progetti e io tra una riunione a scuola, il corso di portoghese e pannolini da cambiare.

martedì 14 ottobre 2014

14.10.14 FERMENTO

Domani si vota alle elezioni generali in Mozambico, la campagna elettorale si è conclusa domenica scorsa con cortei, comizi, clacson, cori. Oggi è la vigilia, c’è chi comincia ad attaccarsi alla radio, chi si prepara per recarsi domani mattina alle 5 davanti alla sede di seggio ma c’è anche chi dichiara apertamente che non andrà a votare, che tanto non cambierebbe nulla , la propria misera vita non cambierà dall’oggi al domani.

Gregorio e Geremia sono incuriositi da tutto questo fermento, colori,nomi strani dei partiti e canticchiano una sigla o l’altra e io li zittisco…non si sa mai come si viene interpretati!
Ma quella che vediamo noi è vita di città, di molta gente che una coscienza politica ce l’ha e che comunque spesso sa leggere e scirvere. Mi chiedo, invece, nelle campagne dove si cammina per ore per raggiungere una fonte di acqua, dove la scuola per andare a votare più vicina è a cinque chilometri di distanza, dove la preoccupazione è stare abbastanza in salute per poter raggiungere il campo da coltivare e chissà, forse, portare a casa qualcosa per la cena, laggiù chi andrà a votare? Cosa? Le informazioni da dove le hanno ricevute?

Se c’è un parente all’ospedale e non è visitato da nessuno per giorni, un bambino disabile a casa, sette figli da sfamare, un marito ubriaco, situazioni frequenti di vita quotidiana, si può avere la forza di credere nel proprio diritto dovere al voto? Si può avere la forza di credere nella democrazia? Forse si , forse anche no.
Domani si vedrà chi ha avuto questa forza e se è stata ascoltata .
E speriamo che avvenga tutto in maniera pacifica.

lunedì 22 settembre 2014

22.9.14 CAMPAGNA

Assisitiamo alla campagna elettorale: il 15 ottobre i mozambicani vanno al voto per presidente e parlamento , è la quinta elezione multipartitica e si deciderà per i prossimi cinque anni se continuerà il partito che ha governato dall’inidipendenza del ‘75 fino ad oggi (FRELIMO-Fronte di liberazione del Mozambico) o se ci sarà un cambiamento, i maggiori partititi candidati sono la RENAMO (resistenza nazionale mozambicana), all’opposizione da sempre prima come resistenza e ora come partito, o il più recente ( fondato nel 2009) MDM ( movimento democratico di mozambico).Non andrò nel dettaglio politico ma vi racconto cosa vedo io camminando per la strada: moltissime auto hanno adeisvi e bandiere dei partiti, manifesti e volantini colorano la città ovunque, si scorgono comizi ogni domenica arrangiati con megafoni e casse caricate sopra ai camion, poi si scopre che per far circolare le automobili o gli autobus con le bandiere e gli adesivi il partito paga la benzina, un contributo e offre anche il pranzo: chi con pollo , altri con fagioli,…e si spiegano le motociclette con le bandiere enormi svolazzanti, gli autobus ricoperti di adesivi tanto da ricoprire i vetri, difficile capire se siano davvero tutti simpatizzanti di questo o quel partito o piuttosto simpatizzino per un buon pasto caldo.
Il suffragio è universale dai 18 anni, la gente dice che andrà il giorno precedente a dormire davanti alle sedi di seggio per essere i primi a votare al mattino, la coscienza civile c’è…
la battaglia elettorale è a colpi di promesse di lavoro per tutti, educazione per tutti, salute per tutti..beh in fondo tutto il mondo è paese!
Chissà cosa succederà in un Paese dove il 48% circa della popolazione è analfabeta ( secondo i dati nazionali pubblicati sui quotidiani locali)! In un Paese dove c’è un problema di abuso delle ragazze nelle scuole, dove c’è fame e il costo della vita pare aumentare di giorno in giorno, in un Paese lungo circa 2500 Km. Ancora non so niente di questo Paese che mi ospita, ma vivere questo momento storico è emozionante, per ora occhi e orecchie ben aperti.

mercoledì 10 settembre 2014

10.9.14 VEDER CRESCERE…

… i fagioli. Abbiamo piantato dei fagioli nei contenitori vuoti dello yoghurt, ricoperti di cotone, annaffiati. Il miracolo nel giro di pochi giorni, la camera dei bambini sembra una foresta! È stato divertente e i bimbi corrono in casa a guardare i progressi delle piantine appena tornano da scuola e al mattino arrivano con il vasetto nel lettone per mostrarci la crescita notturna, consiglio a tutte le famiglie con bimbi questo semplicissimo esperimento. Ora il divertimento starà nel piantare le piantine in giardino per davvero…avevamo bisogno di rampicanti, speriamo di unire l’utile al dilettevole!

… la luna e la marea. Il privilegio dei cieli sereni è godersi stelle e luna con una brillantezza unica e poter osservare tutte le sere dal cortile a che punto siamo e pensare domani chissà la marea a che ora ci coglierà., Ci piace camminando verso la spiaggia scorgere oltre la duna di sabbia il mare e scoprire man mano che camminiamo se ci sono chilometri di secca e allora si potrà giocare con le barchette nelle pozze naturali e passeggiare con l’acqua alle caviglie , oppure se ci sono le onde grosse e la spiaggia corta e allora staremo sulla spiaggia a giocare con le palette e osservare i pescherecci che ci passano davanti. Nel giro di pochissime ore, a volte mezzora, comunque tutto cambia e da bassa la marea diventa alta in un batter d’occhio e dobbiamo correre con palette e formine prima che vengano portate via dal mare, la mamma con l’ansia, i bimbi divertiti.

…la torta. Ci stiamo dilettando molto a preparare e cuocere torte e biscotti, gli ingredienti si trovano, i motivi ci sono: siamo spesso a casa di amici o colleghi e viceversa abbiamo spesso gente a pranzo o a cena, soprattutto nei week end, oltre alle attività scolastiche che prevedono la vendita di dolcetti! Inoltre il profumo di biscotti per casa è ineguagliabile!

…Gregorio. che si sdraia sull’amaca con i-pod e cuffie ad ascoltarsi i Queen

…Geremia. che mentre gioca da solo canticchia le canzoncine dell’asilo in inglese misto a portoghese misto a italiano e geremiese

…Guglielmo. che imparando a usare il cucchiaino con la prima pappa si spalma i capelli di crema di riso e felice è incrostato di pappetta letteralmente dalla testa ai piedi.

venerdì 5 settembre 2014

5.9.14 DUE VITE?

Beira, 10 di mattina di un giorno infrasettimanale. Mentre Mr. Greg è alle prese con la vendita di torte presso la sua nuova scuola internazionale inglese, Gere all'asilo parla ininterrottamente in italiano alla sua insegnante che non lo capisce, Guglielmo gioca con la signora che mi aiuta in casa, Matte è al lavoro, io finalmente dopo mesi mi siedo a computer e tento di riflettere su cosa ho visto, sentito, le sensazioni, e mi rendo conto che di vite , forse, ne sto vivendo due.
Alcuni giorni conduciamo una vita che non è così diversa da quella italiana: scuola internazionale con tanto di divisa, zainetto con la merenda e i quaderni, il babbo che ci accompagna a scuola in macchina; il pomeriggio attività sportiva, spiaggia nel posto carino della città, rientro a casa con tutti i confort…
Altri giorni siamo stati sbalzati in un altro mondo ma che è proprio affianco a noi: le periferie, i mercati. Dove ritrovo l’”Africa “che conosco con i suoi odori che pungono le narici, le fogne a cielo aperto, le baracche fatiscenti, le mosche a riempire i banchi di vendita del cibo ma anche le grida felici dei bimbi, la dignità delle persone che in mezzo al fango riescono ad avere la camicia bianca pulita e stirata mentre io in mezza giornata sono già color marronicino dalla testa ai piedi. Grazie alle attività finanziate dal CUAMM, Medici con l’Africa io , e i bambini con me, e altri colleghi di Matteo siamo stati a vedere le attività dei gruppi di giovani che attraverso il teatro di strada sensibilizzano i giovani ad avvicinarsi ai centri di salute (una sorta di ambulatori di quartiere) per promuovere gli ambulatori specifici sulla salute riproduttiva e un gruppo di donne sieropositive che attraverso musica, ballo, giochi sensibilizzano la popolazione delle periferie sull’HIV. Modi semplici, diretti ed efficaci per raggiungere la popolazione, anche quella analfabeta, anche quella che sta sempre in casa o al massimo si reca al mercato. E’ lì che li raggiungono, a casa loro, con megafoni e musica, nella vita quotidiana. Ed è lì che la gente si ferma, ascolta, ripete e si spera che porti a casa il messaggio ricevuto, si spera abbia imparato qualcosa di più su come si contrae il virus, sui test da fare in gravidanza, su dove recarsi e a chi chiedere informazioni etc
Quanta energia, quanta vita, quanta relazione sociale; mi mancava dopo mesi di whatsapp, sms etc. ( che peraltro continuo a utilizzare anche qui ogni giorno!), in Italia sembra non sappiamo più incontrarci davvero, senza lo schermo di un pc, un tablet o un telefono. Il Mozambico mi fa rivedere come si comunica, come ci si abbraccia, si urla, come si sente l’odore dell’altro se gli sto abbastanza vicino. Dopo un anno in Italia devo ritarare il mio modo di affacciarmi sul mondo, devo “sbucciare” un po’ di quella dura pelle di cui mi sono ricoperta per difendermi. E allora un giorno sono la mamma apprensiva a bere un caffè all’hotel a 4 stelle scambiando chiacchiere con le altre mamme conosciute a scuola ma il giorno dopo voglio rimanere la mamma che porta i suoi tre bimbi ad aprire gli occhi sul mondo, ad insegnare loro che oltre il fango, il grigiore, la povertà, c’è del bello; che si accorgano che Geremia che dorme sulle spalle, nonostante le casse e la musica a tutto volume in mezzo al mercato, ha assunto la stessa posizione della bimba mozambicna in braccio alla sua mamma: hanno la stessa età, lo stesso visetto beato di due bimbi addormentati serenamente. Voglio che vedano che Guglielmo nel marsupio attaccato alla mia tetta non è diverso dal bimbo affianco , appeso dentro la capulana ( stoffa tradizionale) sulla schiena della sorellina; che imparino che il diritto di Gregorio ad andare a scuola è lo stesso del bimbetto con l’uniforme stracciata e senza scarpe con un quaderno sdrucito tra le mani.
E allora forse vorrei che le vite che conduciamo non siano due ma diventino una, noi non possiamo cambiare ma possiamo cambiare la profondità del nostro sguardo e questa, ora, è la mia missione di mamma.

lunedì 11 agosto 2014

11.08.14 IMPARIAMO A VERBALIZZARE LE EMOZIONI

I nostri tre pirati stanno guardandosi attorno per decidere se questa nuova vita mozambicana gli va a genio. In fondo siamo arrivati da una settimana,in Italia hanno appena lasciato scuola e compagni, nonni, giocattoli...non è facile per noi, figuriamoci per loro. Sera e mattina sono i momenti in cui si esprimono le emozioni, momenti di quiete ( sempre apparente in casa nostra, si sa) in cui si libera la lingua del cuore e di solito avviene a colazione o prima della nanna, quando c'è più silenzio (da noi significa che almeno uno non sta urlando), quando si è avuto il tempo per riflettere magari dopo la lunga notte piena di nuovi rumori e luci e ombre diverse...beh in uno di questi momenti, mr. Greg a bruciapelo ci dice :
-" qua non mi piace"
io e il padre ci guardiamo raggelati, felici però che vengano espresse liberamente le opinioni , pronti alla discussione, alle spiegazioni etc.
"come mai non ti piace qua? dicci cosa senti"
-" non ci sono delle cose che c'erano in Italia" eccoci allora pronti ad una riflessione che si preannuncia profonda e forse difficile
-"dicci tesoro cosa ti manca "
- "...."
- "..."
- " la nutella ad esempio".
Ok, allora è tutto a posto.!

venerdì 8 agosto 2014

08.08.14 DAL MOZAMBIQUE

Siamo arrivati a Beira,stiamo bene e ci stiamo guardando intorno.
Le cose che ci hanno colpito nella prima settimana:- è tutto piuttosto caro, soprattutto rispetto all'Etiopia!
- c'è il mare davvero vicino a casa!
- ci sono un sacco di famigliole come noi espatriate e siamo già in balotta con portoghesi e spagnoli
- pare ci siano un sacco di cose da fare...siamo proprio in città! per noi situazione un po' nuova...
- si mangia pesce come se piovesse...per la (non) gioia di mr. Greg
- la casa è grande e la stiamo "colorando" a modo nostro
- il clima per il momento è eccezionale e siamo in attesa dell'estate che comincerà ad ottobre e di cui tutti parlano come un incubo di umidità, caldo e pioggia invivibile...
- internet funziona!!!
...al via l'esplorazione, a presto con news e foto

mercoledì 9 luglio 2014

09.07.2014 UNA FAMIGLIA IN (RI)PARTENZA

Prometto di aggiornare più spesso il blog dalla nuova destinazione...!
eccoci ancora una volta a far bagagli ma questa volta per cinque! destinazione Beira, Mozambico.
il pater familia ci ha preceduti e invia informazioni su lenzuola, omogeneizzati e acqua potabile per facilitarmi i preparativi...peccato che mi fidi poco dell'occhio maschile per certe cose... continua a parlarlmi di gamberoni e baretti sulla spiaggia ma temo sia un'esca per convincermi ( sostiene anche che le mozambicane non siano belle...ecco perchè mi fido poco dei suoi racconti!).
Comunque da un po' di tempo sono alle prese con vaccinazioni e documenti e ora è arrivato il momento di cominciare ad impacchettare e fare gli ultimi acquisti, tra cui scarpine in crescita ( per tre!), pensare alla fase gattonamento e svezzamento del piccolo, a giochi stimolanti per l'età pre scolare e pure per l'età scolare, libri, giocattoli, cremine, cibo, vestiti, antizanzare e il grande spauracchio...le medicine!

Mr. Greg e Geremia quando si presentano agli sconosciuti raccontano che il loro babbo è in Mozambico e ci stanno andando anche loro, in pochi gli credono e devo arrivare io da dietro affannata con il mini in braccio a confermare tutto altrimenti si sentono presi in giro! poi ci allontaniamo con un sorriso e io vengo guardata di sottecchi come se fossi la pazza del villaggio...o forse lo sono.

Vado ad aggiungere voci alle mie numerose liste "cosa portare", "cose da fare prima della partenza", "varie" (è la più lunga!) ...etc. aggiungo aggiungo e non depenno mai, arriveremo al giorno della partenza con qualche bagaglio chiuso!??

alla prossima puntata...

giovedì 13 febbraio 2014

13.02.2013 UNA FAMIGLIA IN ATTESA


Io sono in attesa del piccolino( piccolino per modo di dire viste le dimensioni della pancia)
In attesa dei bambini da scuola e dal marito dal lavoro
In attesa della prossima nota sul quaderno di Mr Greg che con tutta la buona volontà continua a faticare sui quaderni
In attesa di essere abbastanza forte da non arrabbiarmi ma trovare il modo migliore per rinforzare la sua autostima ma non cadere nelle eccessive concessioni e allo stesso tempo essere sufficientemente autorevole
In attesa del prossimo capriccio di Mr. Gere che cerca di ricordarci che lui è ancora piccolo e che è felice si dell’arrivo del fratellino ma h ancora bisogno della mamma ( compresa per la rimozione della cacca dai pantaloni…che è tornata ad allietare le nostre giornate!)
In attesa di trovare la pazienza per affrontare un bambino che tira calci alla porta e piange disperato senza un motivo apparente
In attesa di trovare un’organizzazione per la nuova routine che ci travolgerà tra qualche settimana ( o giorno? )
In attesa di capire chi sono, dove sono , cosa faccio e per chi lo faccio e soprattutto dove voglio andare
Mr. Greg è in attesa dei compagni di scuola da portarsi a casa a giocare
In attesa di sapere come sarà la sua vita con un nuovo fratellino
In attesa di scoprire i suoi genitori dove lo porteranno questa volta e per quanto tempo , visto che ogni tanto parlano di aerei, scuole inglesi, bagagli
In attesa di capire dove è e dove va
Gere è in attesa di baby “Paulo/Gianpietro”
In attesa di trovarsi un ruolo tra il fratello grande e quello piccolo
In attesa della mamma e del babbo, sempre
In attesa di capire chi è, dove è e dove va
Il Babbo è in attesa del suo terzogenito
In attesa di prodigarsi totalmente per la numerosa famiglia ma allo stesso tempo in attesa per la convocazione alla prossima partita id rugby
In attesa di capire chi stiamo diventando, dove siamo, dove stiamo andando


Siamo tutti in attesa , tutti un po’ confusi e tutti alla ricerca del chi, come, dove siamo ma pronti e felici di allargarci e diventare sempre di più e sempre più rumorosi!