mercoledì 11 luglio 2018

Eppure. Provarci. Tornare in Italia dall'estero quando tutti ti dicono di non farlo.

Io in Italia ci torno e ci provo. 

Non volevo cascarci, non volevo commentare la situazione politica italiana per non dar loro soddisfazione, per non far si che  i loro nomi siano sulla bocca (e soprattutto sulle tastiere) di tutti, in bene e in male, e anche sulla mia. Fino a che se ne parla hanno vinto, dominano la comunicazione di massa e questa domina i nostri pensieri. 

Eppure.

Ho provato silente e paziente ad ascoltare la radio italiana tutte le mattine e leggere i giornali e commentare solo tra me e me ma mi trovo ogni giorno sempre più incredula, sempre più stupita di questo mio popolo, gli italiani che non riconosco più.  E così ho ceduto,  qualcosa lo devo dire e lo devo fare.

Io impersono il classico luogo comune  dei giovani fuggiti dal proprio Paese, quelli che accusate di essere irresponsabili, di lamentarsi ma di non esserci, di aver lasciato alla deriva e alla decisione di altri il futuro del proprio paese. E invece no.
Io me ne andai nel 2006 non per fuggire da un'Italia che in fondo mi piaceva, lo feci per seguire un sogno e realizzarlo. Sognavo l'Africa...come il titolo del celebre libro di Kuki Gallman. Sognavo il lavoro nella cooperazione internazionale, cooperazione intesa come collaborazione,  lavorare insieme. E la sognavo in Africa, terra che conobbi a 18 anni la prima volta in Uganda e di cui mi innamorai. 
Oggi quel sogno l'ho perseguito e realizzato: ho calpestato tanta terra rossa in diversi paesi africani, stretto tante mani, ricevuto e donato tanti sorrisi di tutti i colori, sperimentato tante lingue e dialetti eppure non ho mai perso la consapevolezza delle mie radici perchè sono sempre stata convinta che essere italiana fosse un orgoglio da mostrare a testa alta. Negli anni  abbiamo trasmesso ai nostri  figli  la fierezza di dire "sono italiano" perchè l'Italia è bella e buona. Gli italiani all'estero sono sempre tenuti in buona considerazione in tutti gli aspetti, conosciuti come gran lavoratori, simpatici, aperti, onesti, accoglienti.

Eppure.

E' vero quello che sento e che vedo, che volete farmi credere? Non è più così? 
Ho passato 12 anni lontana, 12  anni meravigliosi ma anche difficili in cui mi è mancata sempre la mia famiglia e la mia Italia ma oggi sono più matura, più ricca di tanta energia, forza, spirito di adattamento ed iniziativa che vivere in Africa mi ha dato. Gioventù, sole e cambiamento continuo caratterizzano questo continente mentre mi fate vedere un' Europa anziana, grigia, triste, statica, sconsolata , divisa e alla deriva. E allora io ci provo a portarvi la bellezza dell'Africa, anche se credete che l'Africa non possa portare bellezza, io ci provo a portarvi il senso di famiglia, di apertura, di condivisione, di accoglienza di cui i paesi africani sono intrisi. 
Oggi più che mai sono convinta di tornare in Italia anche se mi volete fare credere che sia  solo aggressiva,  piena di odio, in difficoltà,  che non c'è lavoro, non c'è assistenza, non c'è futuro.

Eppure.

Sapete che vi dico? Ancora ci credo nell'Italia che cresce, che fa del bene, che ama e che è amata. L' italia multiculturale che convive in armonia.
Io ci torno e ci provo.

A presto! 



lunedì 15 gennaio 2018

15.01.18 ri-cominciare... quando l'anno nuovo porta con sé la STRANA sensazione della routine


Tramonto sulla città- Dar es Salaam-Tz
Comincia il nuovo anno con il sapore di qualcosa di vecchio o se non di vecchio almeno di conosciuto. Strana sensazione.

Un anno fa scrivevo qui  di adattamento e difficoltà al arrivo nel nuovo paese, nella nuova grande città, di occhi spalancati.
Oggi  scrivo di abitudini ritrovate, di routine, di senso di appartenenza.( La nostalgia non si è assiepata, quella resta imperterrita incastonata nell'essere espatriato ma intanto abbiamo cominciato a girellare la Tanzania meravigliando noi e i nostri bambini. )



Dopo 12 mesi cominciamo a vedere la ripetizione delle cose, ad avere una routine  alla quale ritornare dopo le vacanze.


pioggia eccezionale per le strade- DeS-Tz 
Dopo 12 mesi vediamo la ripetizione delle stagioni e possiamo compararle con l’anno passato anzi è quasi rassicurante poter dire: “ è più fresco rispetto al’anno scorso”, “ ricordo che l'anno passato ha piovuto meno".

Ma una delle cose che da più soddisfazione è  poter consigliare ristoranti, spiagge, negozi, luoghi da visitare etc. ad amici e conoscenti che passano di qua perchè ormai ci siamo già stati più di una volta. Non siamo certo delle guide turistiche di Dar esSalaam, anzi ci pare di conoscerne un millesimo, ma poter dire “ ci sono già stato un paio di volte e te lo consiglio” ti fa sentire stabile.


GGG al ingresso della scuola- DeS- Tz
I bimbi hanno ricominciato la scuola e, nonostante le lamentele di rito, avevano voglia di re incontrare amici e abitudini ma anche a loro sembrava strano ritrovare una situazione già conosciuta...un “niente di nuovo” se non i racconti delle vacanze dei compagni di classe e qualche insegnante cambiato.

Tornare nella stessa scuola, identica classe, con la stessa uniforme, gli stessi compagni, è qualcosa di raro per loro.

Ciò che disorienta  me  invece è:
tornare a casa dopo una breve vacanza e notare le piante cresciute, quelle di sempre, quelle piantate un anno fa, così come i grattacieli in costruzione, altrettanto cresciuti.
vicinato -DeS-Tz-

trovare una strada chiusa e sapere quale strada alternativa prendere perchè ormai ho imparato ad orientarmi in città ( era anche ora?)

salutare le commesse al supermercato  e ricevere un sorriso, convinta sia perchè ormai mi conoscono ( ma non so se davvero mi riconoscano o sia una viaggio mio)

ricominciare gli incastri di scuola e attività dei bambini buttando semplicemente un occhio al frigorifero dove sta appesa  già bella e pronta la tabella con le attività di tutti della settimana ( la qual tabella mi è costata settimane di prove di incastri e tempi e brutte copie cestinate )  

fare i buoni propositi per l’anno nuovo sapendo più o meno cosa ci aspetta in termini di lavoro, scuola, viaggi ...


Tutto questo crea  una sensazione confortante, calda, a tratti piacevole, ma attenzione...  l’importante è che manteniamo quel “più o meno” per tenerci sempre accesi!