giovedì 18 agosto 2016

18.8.2016 MOZAMBICO VICINO AD UN ACCORDO?

Si vocifera che ieri 17 agosto FRELIMO ( Frente de Libertaçao de Moçambique- partito di maggioranza al potere ) e RENAMO (Resistencia Nacional Moçambique-  maggior partito di opposizione) abbiano firmato un accordo secondo il quale le sei province sulle quali l’opposizione ha rivendicato di aver vinto alle precedenti elezioni del 2014 verranno concesse e da loro governate a partire dai prossimi mesi. Questo potrebbe portare alla fine della guerriglia degli ultimi mesi e alla stabilità del Paese? Vedi qui i post sull'argomento
In un clima di totale confusione di informazioni , scambio di accuse  tra i due partiti, attacchi a automobili,  mezzi di trasporto,  centri amministrativi, ritrovameto di corpi con accuse reciproche sugli esecutori  è difficile sapere e capire dove stia la verità. Forse ci si sta avvicinando ad una svolta che potrebbe essere decisiva.

Noi speriamo che si proceda in questa direzione, in un Paese già abbastanza devastato dalla crisi finanziaria e dalla siccità che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza di molte persone.


AGGIORNAMENTO DEL 02.09.16 

purtroppo la notizia dell'accordo sulle province è stata poi smentita,  gli attacchi a veicoli e persone continua sulle strade del Mozambico, la situazione rimane confusa. Intanto i prezzi aumentano, la gente è sempre più scontenta e il Paese sempre più diviso tra Centro-Nord e Sud, dove si trova la capitale Maputo, che sembra sempre più lontana dal resto del Paese e dalla sua gente. 

1 commento:

  1. I am a photojournalist and international correspondent with a focus on the human side of any situation. I am out to help millions, not make millions. bryce wilson drjft Money and accolades are far less important to me than global impact and change.
    We don’t claim to be unbiased, as this would imply an idealistic state of objectivity. What we can claim is that when fully explored, anyone’s tale, no matter how mundane on the surface, is as fascinating as a celebrity or cult leader. We call it the ‘democratisation of storytelling’, giving a voice to those who most don’t know or care about.

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