Ci riteniamo persone abbastanza attente all’ambiente e ai consumi (o almeno ci piace pensare di esserlo) e comunque in Italia volendo è possibile farlo: puoi essere un ambientalista-nonconsumista-mangiatoredibiologico-
attentoaimarchiequiesolidali….
qua ci siamo trovati un po’ spiazzati. Ovviamente le nostre origini e le nostre possibilità ci portano ad alimentarci più o meno come a casa e dunque a rifornirci in grandi centri commerciali e supermercati della capitale dove si trova praticamente tutto quello che ad un occidentale può servire. Il problema che ci troviamo ad affrontare però è quello della scelta responsabile del prodotto, purtroppo per quanto riguarda la scelta dei marchi la varietà è piuttosto esigua infatti come tutti immaginerete gli scaffali dei supermercati africani sono stipati di prodotti Nestlè ma non solo…, infatti le alternative a questi marchi sono i prodotti Sudafricani che hanno praticamente il monopolio di tutto ciò che non è europeo o americano.
I prodotti di marchio europeo (compresi quelli italiani) molto spesso sono rimanenze degli scaffali dei supermercati dove vi rifornite quotidianamente voi e si può ben vedere dalle scadenze molto ravvicinate e dal colore delle confezioni: spesso scolorite e usurate. Il resto è “proudly south african” come viene evidenziato sulle confezioni. Questo vale per prodotti alimentari, elettrodomestici, abbigliamento etc. la situazione è invece diversa per quanto riguarda gli acquisti al mercato dove oltre ai prodotti locali (frutta e verdura) tutto il resto è cinese (giocattoli, abbigliamento, radio, elettrodomestici nuovi o usati, scarpe…).
Un marchio che ovunque nel mondo ci stiamo trovando di fronte è Bata (scarpe), è in ogni grande città e addirittura in Sri lanka ci ricordiamo che le scarpe venivano chiamate comunemente Bata (“avrei bisogno di un paio di bata”, “belle le tue bata nuove”)…non avevano un nome locale, o meglio, l’avevano ma non veniva utilizzato!Lo stesso qua vale per i pannolini usa e getta Pampers, solo in rari casi il pannolino viene chiamato nappie, molto più spesso si dice “cambio il pampers al bambino”, “il tuo bambino porta i pampers?” (inteso come pannolino generico, infatti qua a volte usano i ciripà o non li usano affatto).
Per quanto riguarda invece le buone abitudini ambientali era ormai entrata nella nostra quotidianità la raccolta differenziata…qua purtroppo ce la stiamo dimenticando infatti l’eliminazione dei rifiuti nella maggior parte dei casi avviene in questo modo: si raccolgono in sacchi, si getta il sacco in una buca abbastanza profonda nel giardino di casa, ogni tanto si appicca il fuoco e si brucia tutto (plastica compresa!) dunque a parte gli innumerevoli danni ambientali non vi dico la puzza che si respira in giro quando qualcuno brucia i propri rifiuti.
Purtroppo inoltre non c’è ancora un’educazione ambientale tale da portare la gente a fare attenzione a dove getta cartacce e rifiuti piccoli o grandi quotidianamente. Cannucce, bottiglie di plastica e vetro, sacchetti, tappi, confezioni di alimenti…tutto cio’ che uno si trova per le mani viene gettato a terra. Per noi ormai è un gesto inconcepibile e ci vengono i brividi ogni volta e dunque quando siamo in giro mi porto i rifiuti della giornata quasi sempre in tasca per 12-24 ore fino a che non trovo un pattume, non sempre facile da trovare! Però c’è da dire che a scuola lanciano il messaggio dell’attenzione a mantenere pulito peccato che poi non si trovino le pattumiere.
Beh insomma la nostra buona volontà di pseudo ambientalisti – pseudo acquistoprodottisolo responsabili etc. sta facendo spazio ad una minima essenziale attenzione…speriamo di non abbassare troppo la guardia!
p.s.
sono arrivati gli attesi ospiti:
Gal, Lina, Nella e Pollo …tre galline e un pollo come si può dedurre dai nomi…fino ad ora ci hanno regalato due uova!
ciao mitici! e' la prima volta che leggo il vostro blog, e i racconti sono davvero interessanti. un abbraccione e in bocca al lupo. Ghego
RispondiEliminaCiao ragazzi,
RispondiEliminaseguiamo sempre le avventure di Mr.Greg con passione. Se volete un consiglio da noi sperimentato, suggeriamo di stoccare i rifiuti nelle tasche per un periodo di 15-20 giorni fino a che diventano biocompost per concimare le piante...
Un salutone dagli amici di Boma.
Evviva la fra mi ha girato il stio su cui leggere le vostre avventure nel continente nero. Duro difficile da vivere e capire ma immagino esaltante per la natura la gente e la profonda differenza con il lindo occidente borghese. Un immenso bacio Buone scelte ecologiche. Claudia
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminastiamo leggendo finalmente il vostro blog, riguardo ai rifiuti seppelliti e bruciati, la stessa cosa avveniva a S.Marina nei non lontanissimi anni '70,nei vari campi attorno alle case, lungo i fossi e i fiumi della Romagna...
tuttora mensilmente ci sono vari scandali riguardo a rifiuti di varia tossicità che vengono scaricati illegalmente...
Coraggio siete un'ispirazione, bacioni Miri
Ma mıtıcı! Non lo sapevo che anche voı aveste un blog! Come sta ıl protagonısta? Intendo Greg, ovviamente... Ma dai, anche voi, come state? Noi bene, siamo in cappadocia e stiamo virando a ovest, direzione italia, sigh... (beh, anche se un poco di voglia di casa, dopo due mesi di tour e quattro di vacanza in giro, non manca). Come e' l'Uganda? Il nostro tour mi e' servito anche per farmi una idea di altri paesi, sale in classifica l'egitto e l'etiopia, scende il sudan. Giordania e Siria, se ci fossero posti, da non scartare. Un abbraccio a tutti e tre.
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