sabato 20 settembre 2008

19.09.08 LE NOVITA’ DI MR.GREG

Novità fisiche: Oggi compie nove mesi! Stanno spuntando i primi quattro dentini!
Nuove amicizie: Le amicizie si allargano e Mr. Greg fa sempre nuove conoscenze…
Da qualche giorno abbiamo iniziato a insegnare italiano ad una bimba che frequenta la scuola di fianco a noi che ha il papà italiano (ma non lo ha mai visto dunque sa poco della sua lingua e cultura), è mulatta ma da tutti viene chiamata la “mzungu” (bianca) come veniamo chiamati noi.
La sera, dopo che finisce le lezioni, viene vicino a casa nostra e mentre Gregorio passa di mano in mano di tutte le studentesse che se lo litigano io e Donatella proviamo a scambiare qualche parola in italiano.
Le fa piacere, dice, conoscere qualcosa in più delle sue origini e stare un po’ con dei bianchi…non deve essere facile per lei integrarsi, non lo è per noi adulti grandi grossi e ormai abituati…figurarsi per una bimba di dieci anni che vive in un collegio …
Altra novità… tra poco arriveranno degli ospiti fissi (o semi-fissi) a casa nostra! Stiamo preparando per loro una stanza nuova nuova…in giardino..eh già ci stiamo attrezzando per avere i polli! Abbiamo costruito una casetta in legno che sta per essere completata, il cibo è già stato acquistato…mancano solo loro! Non vediamo l’ora di vedere Mr. Greg come si comporterà con i suoi nuovi “amici”…
Nuove esperienze: questa settimana abbiamo fatto una “gita fuori porta” con il personale dell’ospedale per andar a fare vaccinazioni nei villaggi. Due giorni a settimana due infermiere o ostetriche vanno nei villaggi lontani dall’ospedale e dove non ci sono health centers per eseguire vaccinazioni a bimbi e donne in gravidanza, c’è una politica attentissima da questo punto di vista. Tutte le vaccinazioni vengono effettuate gratis e sono piuttosto complete fino all’anno di vita di ogni bimbo…è anche molto pubblicizzata l’importanza di questo intervento.
Siamo partititi dall’ospedale e abbiamo percorso strade sterrate (un po’ ci mancavano dalla Tanzania…) immerse in un verde acceso, una vegetazione rigogliosissima che contrastava con il rosso della terra…quando ci troviamo in situazioni come questa tutte le domande che a volte ci poniamo tipo “cosa ci facciamo qui?” svaniscono e tutto l’entusiasmo per questa esperienza viene fuori e ti ricarichi di energia positiva.
Dopo un’oretta di strada tutta scossoni (durante la quale Mr.Greg si è addormentato… come era abituato in pancia) siamo giunti in una raduretta vicino ad un edificio pericolante di mattoni… presto ci siamo accorti che era una scuola dalla quale sono usciti di corsa i bimbi per portare le panche su cui le infermiere avrebbero appoggiato l’attrezzatura. Poi sono tornati alla loro lezione in una stanza di una casa non finita in mattoni, pavimento di terra battuta, parecchi buchi alle pareti, due-tre panche e una lavagna. Noi ci siamo sistemati sotto ad un albero poco distante e poco alla volta hanno cominciato ad arrivare mamme con bimbi piccoli, la maggior parte arrivavano dai campi dove erano state a coltivare la terra. In genere le famiglie vengono avvisate da una persona che è in contatto con l’ospedale (mobilizer) e si accordano sulle date (in genere una volta al mese per villaggio), questo signore è della zona e passa ad avvisare tutti gli interessati che il tal giorno arrivano le infermiere a fare le vaccinazioni e così le mamme si fanno trovare all’appuntamento.
Prima, intanto che si aspettava l’arrivo di tutti, l’ostetrica ha chiacchierato con le mamme presenti sui loro dubbi e richieste particolari. Una volta giunte un buon numero di persone si è cominciato a pesare i bambini appesi alla bilancia agganciata al ramo dell’albero. Dopo di che ogni mamma con la sua cartellina clinica, che l’ospedale distribuisce per ogni bimbo, si faceva scrivere dall’infermiera il peso, disegnare il grafico di crescita del bimbo e segnare la data della prossima visita, infine si mettevano tutte in fila dall’altra infermiera per la vaccinazione. C’erano bimbi appena nati, di tre mesi, di nove e di un anno (queste le tappe delle vaccinazioni). Mentre Matte riprendeva con la telecamera, faceva foto e aiutava a pesare i bambini io e il Greg facevamo conoscenza con le altre mamme e bambini comunicando per lo più a gesti e osservandoci a vicenda… era bello essere mamma tra mamme, a volte con un bimbo in braccio vieni accettata meglio, ti sentono più vicina, non sei così lontana dalla loro realtà nonostante il colore della pelle anche se ovviamente è sempre uno stupore vedere un bimbo completamente bianco (e Greg lo è parecchio).
Dopo circa tre ore erano stati vaccinati e visitati 43 bambini, in qualche minuto l’area vicino all’albero era rimasta deserta, abbiamo raccolto l’attrezzatura dentro un piccolo scatolone, rimesso le panche nella scuola e saliti in auto… tutto è tornato come prima che arrivassimo, l’albero, il silenzio… pensare in Italia di quanta roba c’è bisogno per vaccinare un bambino o fargli una visita….

1 commento:

  1. per me il papà italiano mai conosciuto è il Matte. boooooooooooooia!!!! f.to AE

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