martedì 21 aprile 2020

21.4.2020 Il bagaglio africano che ci aiuta ad affrontare la quarantena


Pensieri : marzo - aprile 2020  durante la  quarantena da COVID-19...


Ognuno di noi la sta vivendo in maniera simile ma diversa a seconda della propria esperienza precedente. A me ha fatto riflettere come in realtà non ci abbiano affatto sconvolto le restrizioni poste in essere dal governo.
Nella nostra vita precedente, quella vissuta in Africa per 12 anni prima di rientrare in Italia definitivamente, eravamo abituati a vivere in contesti scomodi, a saper rinunciare a molte cose  e soprattutto a saper aspettare. Avevamo imparato a pregustare il piatto italiano preferito, a sognare una serata al cinema, ad attendere con ansia l'abbraccio di amici e parenti. Aspettavamo, sognavamo e immaginavamo per mesi prima che il desiderio si potesse avverare.
Così oggi aspettiamo che si torni ad una vita sociale aperta, ad andare a mangiare una pizza, a vedersi con gli amici, con i nonni.
Nella nostra vita precedente eravamo abituati a stare "senza":  a volte senza acqua corrente, senza elettricità, senza televisione, ma anche soltanto senza le scarpe all'ultima moda o senza un giocattolo tanto desiderato o senza ciliegie e prosciutto crudo! Vivevamo bene lo stesso, con quello che avevamo in quel momento, adattando la nostra quotidianità alla necessità del momento, dell' oggi.
Abbiamo imparato a mettere in fila le priorità, proprio come fa chi ha poco e deve usare parsimonia, proprio come la maggior parte delle persone nel mondo.
tavola pasquale tra tradizione veneto-romagnola e colori africani 
Abbiamo imparato a stare molto in famiglia, eravamo sempre e solo noi ovunque, con le sfide di ogni giorno da affrontare noi due, poi tre, quattro e cinque infine. Niente di nuovo dunque ritrovarsi solo noi 5 sotto lo stesso tetto tanto, tantissimo tempo.

All'inizio ci è costato fatica, moltissimo, abituarci invece alla frenesia e alla varietà di proposte della vita italiana ma si sa che alle comodità e al "lusso"  ci si abitua in fretta. E così tutto è diventato in pochi mesi, scontato, dovuto: dall'acqua corrente a richiesta senza limiti, a mille opportunità di sport e attività ricreative, la scelta nel supermercato, tanto da ritrovarmi infastidita se qualcosa andava storto o lento ....  Ora ripiombati nell'essenziale ritrovo le cose importanti, così come fanno tutti i giorni i nostri amici e colleghi incontrati nei vari paesi africani.

Nel mappamondo per una volta siamo diventati tutti uguali, tutti vulnerabili, tutti con le stesse paure e preoccupazioni. Tutti con la necessità di imparare a fare delle scelte, anche difficili, su cosa acquistare, pensare a cosa sia davvero necessario, oggi per arrivare a sera, alla fine della settimana, poi chissà. Vivere davvero il presente. Quello che in Africa si prova ogni giorno, sempre. e che mi ha insegnato che avere sogni e progetti a volte è un lusso che non tutti possono permettersi nel mondo, oggi in piena pandemia è come se tutti i cittadini del mondo avessero ricevuto uno schiaffo dalla realtà " e domani? " domani si vedrà, intanto finiamo bene oggi. Tutti uguali, almeno nei pensieri. 




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